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Napoli, 15 novembre 2011 NELLA CAPPELLA SANSEVERO...
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RASSEGNA STAMPA
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO - INCONTRO 15 NOVEMBRE
Palazzo Sansevero e la cappella:
quanti segreti nella loro architettura
Un libro di Sergio Attanasio parla dei luoghi abitati
dal principe e scienziato nella Napoli del Settecento
NAPOLI - Le
trasformazioni architettoniche del palazzo e della cappella Sansevero
di Napoli, confrontando testi a stampa e rari inventari. Sono questi
gli aspetti principali del prezioso libro «In casa del principe di
Sansevero – Architettura, invenzioni, inventari» di Sergio Attanasio,
che sarà presentato martedì 15 novembre alle 18 nel Museo Cappella
Sansevero da Benedetto Gravagnuolo e Aldo Masullo. Coordina l’incontro
il giornalista e scrittore Antonio Emanuele Piedimonte; l'attore
Mariano Rigillo leggerà alcuni brani dal libro e da rari testi
settecenteschi di e su Raimondo Di Sangro.
La monografia di Attanasio (architetto e docente di Storia
dell’Architettura e della città presso l’Università Federico II di
Napoli) evidenzia con l’ausilio di una ricchissima appendice
documentaria l’effettiva rilevanza del progetto iconografico e
decorativo che Raimondo di Sangro intendeva affidare agli edifici della
sua residenza cittadina. Oltre al già noto restauro seicentesco del
palazzo con l’imponente portale di Bartolomeo Picchiatti, poco si
sapeva riguardo alle opere settecentesche che vedono impegnato nel 1760
Giovanni Maria Bibiena, esponente della famosa famiglia di architetti
di origine emiliana, che compie il maestoso atrio, restaura il cortile
e il piano nobile, conferendo al palazzo l’assetto attuale.
Il volume guida il lettore all’interno del palazzo e della cappella
descrivendo gli ambienti e gli oggetti di uso quotidiano, dalle
cantine, dove era situato il laboratorio di tante sperimentazioni, agli
appartamenti privati, dove erano custoditi i quadri, i mobili e i
preziosi abiti del principe, oltre a una gran quantità di armi, oggetti
e materiali di sua invenzione. Il percorso segue lo stesso itinerario
descritto nel piccolo volume della Breve Nota di quel che si vede in
casa del principe Sansevero che, stampato dallo stesso Raimondo di
Sangro, in tre successive edizioni dal 1766 al 1769, divenne all’epoca
quasi una guida turistica necessaria, data la notevole affluenza di
viaggiatori italiani e stranieri che si recavano a visitare la cappella
e il palazzo. Si descrive dunque un luogo ancora oggi bellissimo e
pieno di fascino, dove per circa trent’anni intorno alla metà del
Settecento, sono state realizzate importanti e costose opere
artistiche, meccaniche, anatomiche, tipografiche che hanno investito i
campi più disparati del Sapere, tutte fortemente volute dal loro
ideatore e ispiratore: Raimondo di Sangro.
Molto si è opinato, soprattutto per la scarsità di fonti, sulla
realtà delle invenzioni del principe che però non devono essere confuse
e mistificate con esperimenti di magia, poiché nel volume si forniscono
numerose prove degli scopi scientifici che guidavano l’indagine, degli
esiti e delle applicazioni della ricerca sperimentale che animavano il
di Sangro, valori per i quali egli si è battuto durante tutta la sua
vita.
Redazione online
14 novembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA REPUBBLICA - NAPOLI
In casa del principe Raimondo de Sangro
13 novembre 2011 — pagina 19 sezione: NAPOLI
Un arsenale con più di cento armi, 360 chili d' argento e 150 quadri di
santi e nature morte. È l' inventario degli averi di Raimondo de Sangro
pubblicato da Sergio Attanasio nel libro "In casa del principe di
Sansevero" (editore Alòs, 218 pagine, 32 euro) che sarà presentato da
Benedetto Gravagnuolo e Aldo Masullo nel Museo Cappella Sensevero.
Coordina Antonio Piedimonte, legge brani settecenteschi Mariano Rigillo.
Un nuovo libro che fa il punto sulla lettura della biografia e dell'
opera del principe, fermandosi sull' intervento di Giovanni Maria
Bibiena, esponente della famiglia di "archistar" emiliane
settecentesche autori di un' architettura illusionistica teatrale che
ancora oggi colpisce l' immaginario: come quella del Teatro Scientifico
di Ferrante Gonzaga a Mantova.
Oltre al già noto restauro seicentesco del Palazzo con l' imponente
portale di Bartolomeo Picchiatti, poco si sapeva riguardo del lavoro
del 1760 di Bibiena, che realizza l' atrio, restaura il cortile e il
piano nobile, rendendo il palazzo come lo vediamo ora. Arredi e stanze
del principe si susseguono come nel percorso descritto nel piccolo
volume della Breve Nota di quel che si vede in casa del principe
Sansevero che, stampato dallo stesso Raimondo di Sangro, in tre
successive edizioni dal 1766 al 1769, divenne all' epoca quasi una
guida turistica necessaria, data la notevole affluenza di viaggiatori
italiani e stranieri che si recavano a visitare la cappella e il
palazzo.
Vengono poi elencate opere e contenuti della Cappella e soprattutto le
invenzioni del principe. Su queste un discorso a parte varrebbe la pena
di fare finalmente. Per capire per quale motivo il lavoro di un uomo di
scienza non venne valorizzato a dovere.
Eppure il principe studiò un mastice che trasformava in marmo la
materia che incollava, la seta vegetale, la stoffa impermeabile e
double face, il lume perpetuo che rimase acceso tre mesi, e una serie
di trovate che avrebbero fatto felici i falsari di tutto il mondo, come
il metodo per falsificare le pietre dure, quelle preziose e riuscì a
realizzare persino una falsa porcellana bianca.
Il lavoro incessante di uno spirito inquieto e animato da "curiositas"
alla maniera di Apuleio di Madaura (anche lui processato per
stregoneria, come Raimondo de Sangro lo fu non dall' autorità
costituita, ma dalla storia, nei secoli fino a oggi). Sergio
Attanasio, architetto, insegna Storia dell'Architettura e della Città
alla Federico II ed è presidente dell'Associazione Palazzi Napoletani. - Stella Cervasio
(15 novembre 2011)
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IL MATTINO - NAPOLI
CULTURA - SOCIETA'
Palazzo Sansevero
I SEGRETI NELLA CASA DEL PRINCIPE
Santa di Salvo - 26 OTTOBRE 2011
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