CON L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PREMIO INTERNAZIONALE COSIMO FANZAGO XVI EDIZIONE, 4 dicembre 2017 Palazzo Nunziante Piazza de' Martiri, Napoli |
RAFFAELE CANTONE |
È uno dei magistrati più famosi d’Italia, anche
se da qualche anno, esattamente dal 27 marzo 2014, è in aspettativa
dalla magistratura, ma solo per poter ricoprire l’incarico di
presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Volto da bravo
ragazzo spirito indomito da guerriero dei cicli arturiani, per
difendere i cittadini dal malaffare ha dovuto inevitabilmente farsi dei
nemici: prima lo volevano morto i Casalesi (per questo è sotto scorta
dal 2003) e oggi probabilmente l’elenco è sinanche cresciuto. Tutto ebbe inizio con i consigli e l’esempio di zio Nicola, maresciallo della Finanza, che lo spinge a intraprendere la strada della Legge. Lui segue il suggerimento e, nel 1991, entra in magistratura. Sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli, nel 1999 è in forza alla Direzione distrettuale antimafia napoletana, la prima linea della guerra alla camorra. E nel suo tratto di trincea si trova di fronte i peggiori di tutti, da Francesco Schiavone più noto come “Sandokan” a Francesco Bidognetti detto “Cicciotto 'e Mezzanott”, e tanti altri che per decenni avevano fatto del Casertano il loro feudo di sangue e di veleni. Lui, pacato e determinato, insieme con i suoi egualmente encomiabili colleghi, fa il suo lavoro: li manda in galera. Per sempre. E cambia la storia di un intero territorio. Evento che Roberto Saviano non mancherà di rimarcare nel suo celebre best seller. Nel giugno 2013, il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta lo nomina componente della task force per l'elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Un anno dopo Renzi gli affida l’Autorità nazionale. Autore di libri di grande successo, Raffaele Cantone è anche docente universitario al Suor Orsola Benincasa (primo ateneo italiano ad avere uno specifico insegnamento dedicato alla legislazione antimafia) e nell’università degli Studi di Cassino e del Lazioe. Gli viene assegnato il Premio Fanzago 2017 “perché con il suo esempio è un riferimento fondamentale per tutti gli uomini delle istituzioni che fanno il loro dovere e per i tanti cittadini onesti che cercano di tenere la schiena dritta di fronte all’arroganza del malaffare e alle minacce e alle violenze della criminalità più o meno organizzata. Perché con i libri, le docenze e gli incontri tiene alta la bandiera della cultura e dell’impegno civile, forse l’unica arma davvero letale per i mafiosi e i corruttori del futuro. Suo malgrado un piccolo-grande eroe dei nostri tempi, soprattutto quando mostra di non dimenticare chi è caduto e chi soffre, come nel caso della presidenza onoraria del presidio di Libera a Giugliano, la città dove è cresciuto, dedicato a Mena Morlando, giovane vittima innocente di camorra”. ”. |
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