Due piccoli tesori sono tornati alla luce quasi per caso nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.
I due pannelli lignei, che raffigurano San Tommaso d'Aquino
e San Vincenzo Ferreri, soltanto con il restauro promosso
dall'Associazione Palazzi Napoletani con il contributo finanziario
della Provincia di Napoli, hanno rivelato il loro valore artistico e
storico.
L'Arch. Sergio Attanasio, presidente dell'Associazione
Palazzi Napoletani, nell'intervista del TGR descrive i due pannelli che
inizialmente erano ricoperti da uno strato di vernice, ma si mostravano
già interessanti. "Ci siamo incuriositi e subito abbiamo iniziato questo lavoro. I risultati sono andati oltre ogni aspettativa".
Alfredo Crispino, curatore del restauro, ha messo in evidenza che i pannelli lignei "sono
estremamente luminosi perché la copertura che avevano fatto
nell'Ottocento, quasi a protezione di questi pannelli, ha fatto in modo
che l'oro si conservasse nell'originale stesura in foglia".
I due pannelli, provenienti dal coro cinquecentesco della
Chiesa di San Domenico Maggiore, sono opera di Giovanni Petricone.
Probabilmente nel 1849 furono collocati nella cappella di San Domenico
in San Michele Arcangelo a Morfisa dove sono ancora oggi.
Il restauro è
stato illustrato tra gli altri dalla Sovrintendente Lorenza Mochi Onori,
da Ida Maietta, funzionaria della stessa Sovrintendenza, e da Giovanni
Busiello, priore di san Domenico Maggiore.
Nel 1752 il coro
cinquecentesco di cui facevano parte i due pannelli lignei fu demolito
per far posto al coro di radica di noce che ancora oggi è nell'abside e
fu realizzato da Fra' Giuseppe di Pareta.
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(Nando Spasiano)
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